I ribelli del Co.S.A.C. |
I RIBELLI DEL Co.S.A.C.
Perry Mason
tubabe@libero.it
A tutti i Club Co.S.A.C.,
Vi scrivo perché necessitante del Vostro intervento. Nel contattarVi sto rischiando molto per i fatti accaduti che mi appresto ad esporVi; difficilmente in seguito potrò scriverVi ancora.
In data 7 gennaio 2006, durante l’assemblea dei soci (Cinghiali SAC), inaspettatamente gli associati con fare minaccioso mi hanno “consigliato” di dimettermi dalla carica di presidente e di lasciare il club stesso. Opposto il mio secco rifiuto i rivoltosi hanno abbandonato l’adunata, lasciandomi con i miei pochi fedelissimi.
Trascorsi alcuni giorni ho cercato di far luce sul perché di tale presa di posizione; quello che ho scoperto è gravissimo ed il gruppo va assolutamente fermato. Non ci troviamo più di fronte ad un gruppo di Soft-air ma ad una vera e propria banda armata. Non sono venuto a capo di chi si celi dietro questo improvviso voltafaccia, ma ho ragione di credere che si tratti di qualcuno a me molto vicino, al punto da sottrarre l’intero patrimonio dell’associazione aprendo la cassaforte all’interno della quale era custodito e di cui solo in tre avevamo le chiavi. Questi “Cinghiali” (in codice “I ribelli del Co.S.A.C.”), trafficano in armi e cocaina e solo Dio sa in quante altre cose.
Le forze dell’ordine locali sono implicate (Carabinieri, Comunità montana, Guardia Forestale, Pompieri, Polizia, Guardia di Finanza, Boy Scout non ho ancora ben chiaro quale di queste unità, ma sto indagando e sono venuto a conoscenza di un prossimo incontro tra i ribelli ed un esponente delle autorità, sebbene non conosca la ragione del meeting); grazie a detto inaspettato contributo il gruppo ha il completo controllo sui comuni di Varazze, Cogoleto ed Arenzano e gestisce il trasporto della merce per vie fluviali evitando sospetti transiti di automezzi.
Tutte queste informazioni le ho ottenute con l’ausilio di Deyla Street, l’unico di cui tutt’ora mi fidi essendo mio compagno nel Co.s.a.c. da tempo immemorabile; non ho però intenzione di usarlo come infiltrato perché, vista la profonda amicizia che ci lega, non metterei mai a repentaglio la sua vita.
Lui purtroppo è costretto a stare ai giochi dei ribelli temendo per l’incolumità della sua famiglia e della sua attività, ma Voi tutti ricordatevi che è dei “nostri” se doveste incontrarlo.
Ho contattato la D. I. A. e aspetto ancora delucidazioni; il dipartimento è a conoscenza di alcuni agenti corrotti ma non prevedono ancora un’azione di forza. Esistono dei forti sospetti ma nomi non ne sono stati ancora fatti. Molto probabilmente proveranno ad infiltrare un loro agente.
Ora, quello che Vi chiedo è di aiutarmi a mettere fine a questa storia, vuoi per eliminare questa pericolosa feccia, vuoi per salvaguardare il buon nome del Co.S.A.C.. Non oso pensare le conseguenze nel nostro ambito se la notizia trapelasse.
Per me non è stato semplice prendere questa decisione e purtroppo non so dirVi nulla di più preciso, mi serve tempo per organizzare le idee e aspetto di essere contattato dalla D. I. A.. Sappiate sin da ora che vorrei evitare spargimenti di sangue; devono pagare tutti per i loro errori, ma l’operazione deve essere chirurgica. Nessun “effetto collaterale”. Per questo ho deciso di rivolgermi agli unici in grado di portare a termine un compito tanto difficile e delicato.
Intanto Voi pensate alla mia proposta e ricordateVi che non siete obbligati a prenderne parte ma, se risponderete al mio appello, tenetevi pronti per i giorni 8/9 di Aprile corrente anno.
Un accorato saluto.
Perry Mason